
In altri paesi europei la carne coltivata è già oggetto di dibattito pubblico, scientifico e politico. Si tratta di un tema che polarizza e che spacca gruppi di interesse finora creduti omogenei, come ambientalisti e difensori dei diritti degli animali.
La carne coltivata presenta alcuni vantaggi dal punto di vista climatico (risparmio di territorio e d’acqua), ma pone altri problemi a livello di bilancio energetico (per la creazione e il funzionamento dei bioreattori necessari per produrla); viene presentata come “pulita” perché aggira il bisogno di somministrare antibiotici agli animali, ma viene vista da molti come alimento “artificiale”, non genuino e quindi sospetto.
Arianna Ferrari propone una panoramica delle diverse visioni che muovono scienziati e promotori della carne coltivata e un’analisi critica delle questioni etiche e politiche poste da questa innovazione con un linguaggio accessibile al grande pubblico.