Selvatici per la biodiversità – L’orso e altre specie che ci proteggono il futuro
Il dibattito costituisce un’occasione per discutere della connessione tra la preservazione delle specie selvatiche e la biodiversità in Italia. L’orso, in particolare, emerge come un esemplare simbolo di questa relazione, ma la discussione si estende anche ad altre specie ed habitat chiave che svolgono un ruolo essenziale nell’ecosistema italiano
Modera: Andrea Vico
Ospite
È divulgatore scientifico e curatore del Museo di Ecologia di Cesena. Ha lavorato per 5 anni al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e al Parco Regionale di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli come collaboratore seguendo vari progetti quali catture di lupo, censimento cervi, anfibi e rettili e per 6 anni sono stato divulgatore scientifico di GEO
È un’organizzazione di volontariato, nata per contribuire alla creazione di una coscienza ecologista collettiva. Svolgiamo attività di riforestazione, raccolta rifiuti e organizzazione eventi di raccolta fondi a sostegno dei nostri progetti.
È giornalista e divulgatore scientifico
Venue
Via Pasubio, 52, Schio (VI)
Note storiche
Palazzo storico di Schio, collocato lungo la centrale Via Pasubio.
Fu sede del Municipio dal secolo XVIII sec. fino al 1913 e, tra le due guerre, della 44^ Legione Volontaria di Sicurezza Nazionale, mentre nel dopoguerra ospitò alcune scuole superiori.
Il Palazzo venne citato come proprietà dei fratelli Da Pozzo nel 1512, cittadini veneziani ed in seguito la proprietà passò agli eredi di Cesare Toaldi.
La famiglia Toaldi fu per secoli una delle più importanti della Città.
Originari di Cogollo del Cengio, dove si occupavano della lavorazione del ferro, i Toaldi a Schio divennero tra i maggiori mercanti che commerciavano con Venezia e altre città del Veneto. Verso la metà del XVII sec., per varie divisioni e vendite, la famiglia decadde, e intorno alla metà del ‘600, l’edificio risultò di proprietà di un’esponente di prima grandezza dell’aristocrazia vicentina: il conte Giovan Battista Capra, che venderà il palazzo nel 1668. Durante i lavori di ristrutturazione, realizzati dal Comune negli anni ’80, sono affiorati al piano nobile affreschi del primo ‘400 riconducibili alla pittura tardo-gotica.
Sulla facciata troviamo, a destra, una lapide che ricorda i morti per l’indipendenza e la libertà e, a sinistra, un busto bronzeo inserito in una cornice marmorea dedicato a Giuseppe Garibaldi (opera di Carlo Lorenzetti, 1882), noto per essere il primo monumento realizzato in suo omaggio .
In alto a sinistra il busto in marmo di Carrara di Nicolò Tron, scolpito da Pietro Danieletti nel 1772, testimonia l’importanza che ebbe questo patrizio veneziano per lo sviluppo dell’industria tessile a Schio.
Attualmente il palazzo è sede di esposizioni, conferenze e spettacoli, nonché sede di associazioni cittadine.
