
Uomini e fiumi. Storia di un’amicizia finita male
Siamo una specie fluviale. Dai fiumi è nata la nostra civiltà. Poi qualcosa è andato storto. In secca, dai corsi stentati, o gonfi di acque irruente e trascinanti: abbiamo cominciato a preoccuparci dei cambiamenti climatici e della salute dei nostri fiumi. Da tempo, il nostro rapporto con i fiumi è di tipo parassitario: li usiamo, ne stravolgiamo la rete e la biodiversità, e poi ce ne dimentichiamo.
L’autore guida un’avvincente «navigazione» alla riscoperta di questi amici e ci spiega come i fiumi abbiano permesso ai gruppi umani, da nomadi e cacciatori di diventare stanziali e di dedicarsi all’agricoltura; come siano stati essenziali per soddisfare i nostri bisogni primari (sostentamento e igiene); come ci abbiano garantito difesa e nutrimento; come abbiano permesso l’insediamento e la formazione di grandi comunità, Stefano Fenoglio vuole sensibilizzarci: i fiumi vanno conosciuti e gestiti con interventi sensati, dettati da competenza e da progettualità. È necessario cominciare ad agire subito, localmente, per rinsaldare quel legame salvifico che con arroganza e ignoranza abbiamo alterato.